Brunico è uno di quei posti dove torno sempre volentieri. Uno di quei posti che con il tempo è diventato “del cuore”. Ho perso il conto delle volte che ci sono stata, e di questo devo ringraziare la mia passione calcistica. Ma in realtà non l’ho scoperta così, ma grazie ad una settimana bianca con le amiche non organizzata da me, insomma l’ho scoperta per caso e non l’ho più lasciata.
Brunico d’inverno e d’estate
Quello che amo di questa piccola città della Val Pusteria è che riesce ad essere bellissima sia d’inverno che d’estate.
Come vi ho detto la prima volta che la vita mi ci ha portata è stata in occasione di una settimana bianca nel periodo natalizio. Arrivai il 26 dicembre e il corso principale, Graben Bastioni, era teatro di uno dei mercatini di Natale più belli che abbia visto. Tante piccole casette di legno illuminate (ovviamente nelle prime ore del pomeriggio il sole cala lasciando spazio ad una notte anticipata piena di fascino) da cui emanava il profumo del vin brulè e dove era possibile trovare i prodotti tipici, enogastronomici e non. Faceva freddo, lo ricordo, ma ricordo anche che non lo sentivo pungente come in altre località e soprattutto ricordo che una buona cioccolata calda ed un fetta di strudel (di cui vi parlerò tra poco) erano un vero toccasana.
Ma Brunico è splendida anche d’estate. Il caldo lo si sente fino ad un certo punto, anche se la crema solare è d’obbligo perché il sole picchia parecchio. Con le lunghe giornate è possibile godersi la città con la luce fino a sera. Un giro tra i negozi di via Centrale, alla quale potrete acceder da uno dei varchi di Graben Bastioni, è d’obbligo. Troverete le grandi catene mescolate ad attività locali di vecchia data. Vi sentirete rilassati e felici, non per niente Brunico è stata eletta “Città più felice d’Italia” nel 2014 e 2015 (per me lo è sempre).
Bellezze artistiche: la città, il castello, il cimitero di guerra
Se è vero che una passeggiata nel centro è una cura contro lo stress quotidiano in qualunque stagione dell’anno, è anche vero che Brunico offre anche tante bellezze artistiche (oltre che naturali ma ne parleremo più avanti). I palazzi delle due vie principali sono bellissimi e spesso affrescati. Date uno sguardo anche agli archi di accesso alla via Centrale, sono dei piccoli gioielli. Ma non solo. La piccola città della Val Pusteria ha anche un bellissimo castello da visitare. Già bello di suo, dal 2011 è stato arricchito dal quinto Messner Mountain Museum. Nelle sale troverete la storia dei popoli delle montagne di tutto il mondo. Un viaggio bellissimo che merita i prezzo del biglietto.
Solo un paio di stanze sono state lasciate come erano e le troverete alla fine del percorso espositivo (è vietato scattare foto negli interni quindi le immagine delle varie sale le potrete vedere sul sito del museo).
Una volta terminata la visita potrete attraversare il ponte che passa sopra alla strada che porta a Riscone per raggiungere il cimitero di guerra.
Visitare questo luogo è una vera e propria esperienza. La storia, ripresa anche da chi ha scritto la pagina Wikipedia, è spiegata in una lunga didascalia che troverete sia lungo la salita nel bosco, che una volta in vetta, posta accanto alla cartina che aiuta parenti e amici a trovare la tomba del proprio caro, e così recita “Durante la prima guerra mondiale del 1914-1918 furono istituiti a Brunico due, e per un certo periodo tre ospedali militari, in cui vennero ricoverati i soldati feriti e ammalati provenienti dal vicino fronte dolomitico. Poiché furono molti coloro che col tempo morirono in questi lazzaretti e non fu più possibile seppellirli nel cimitero cittadino, il comando di tappa di Brunico incaricò l’architetto Berchtold, un ufficiale del genio austriaco, di costruire un cimitero apposito sulle pendici del monte Spalliera, a sud della città. Esso, realizzato da prigionieri russi, venne inaugurato solennemente il 3 luglio 1915 e preso in custodia dal sindaco di Brunico Josef Schifferegger. Subito dopo ebbero inizio le sepolture. Nel 1921 venne costituito un comitato di donne, guidato dalla moglie del sindaco, che si occupò da allora della manutenzione e della cura del cimitero. Ancora oggi esso è curato da un gruppo di signore brunicensi con il sostegno finanziario di enti pubblici e grazie alle offerte di privati cittadini. I soldati italiani che qui riposavano, furono traslati nel 1932 nel nuovo ossario del Pocol a Cortina, mentre quelli germanici, d’intesa con il competente ufficio per le onoranze ai caduti, furono trasferiti nel 1938 nel cimitero di Passo Pordoi. Nel 1936 il costruttore brunicense Müller, realizzò, su progetto dell’architetto Amonn, la cappella, che fu inaugurata solennemente il 28 giugno del 1938 dall’allora principe vescovo Johannes Geisler. Dopo la Seconda Guerra Mondiale vi furono affissi gli scudi di bronzo con i nomi dei caduti brunicensi dei due conflitti mondiali. I soldati dell’ultima guerra ebbero anche tombe alla memoria. Qui riposano soldati dell’esercito austro-ungarico, ed alcuni soldati del secondo conflitto mondiale, insieme a prigionieri di guerra russi e serbi. Tutti, cattolici o cristianoortodossi, musulmani (soldati della Bosnia e dell’Erzegovina) o ebrei furono sepolti secondo il loro rito. Il cimitero di guerra di Brunico, con tutto il suo fascino suggestivo, è tenuto nella massima considerazione dai cittadini brunicensi e da tutti i visitatori. Esso è anche un esempio di tolleranza e rispetto nei confronti dei morti di altri popoli e di altre religioni. Tutte le tombe vengono indistintamente curate e abbellite nel corso dell’anno”. Le croci di legno tra gli alberi del bosco e questa cappella bianca che si apre un varco tra gli alberi mi hanno aperto il cuore. Lì hanno certamente tutti trovato veramente la pace.
Brunico e dintorni e lo sport
Se la vostra passione è lo sport Brunico è il posto che fa per voi. D’inverno potrete facilmente raggiungere Riscone da dove potrete prendere la funivia per Planes de Corones (Kronplatz), con le sue lunghissime piste, il suo fantastico rifugio e un altro dei musei Messner, questa volta dedicato all’alpinismo tradizionale. Il comprensorio dispone anche di chilometri e chilometri di piste per lo sci di fondo e luoghi dedicati allo snowboard, allo sci alpinismo, alle passeggiate con le racchette e allo slittino.
Per quanto riguarda l’estate che dire… le escursioni in queste zone sono qualcosa di eccezionale.
I prodotti tipici
Tutto il Trentino Alto Adige offre prodotti enogastronomici di rilievo e che tutti conoscono: dalle mele al vino, dallo speck ai canederli, dai brezel (tipico pane) allo strudel. Ed è proprio di questo che vorrei parlarvi, lo strudel. A Brunico, e in poche altre città della zona (tipo San Candido), potrete gustare lo strudel fatto con la pasta frolla invece che con la pasta sfoglia. Una particolarità che lo rende unico e vi assicuro delizioso, tanto che io ora non riesco più a mangiare quello classico. Non mi piace fare tanta pubblicità, ma questa volta non posso proprio farne a meno: in via Centrale c’è il panificio Frisch, lo riconoscete perché è più basso del livello della strada ed ha un brezel dorato come insegna, lì troverete lo strudel di pasta frolla più buono in assoluto, oltre a tante altre prelibatezze.
Brunico by night
Come tradizione vuole al nord si mangia presto quindi se vorrete trovare un bel postici per la cena prenotate per tempo, ma soprattutto ricordatevi di lasciare le vostre attività per tempo: se andate in inverno non c’è pericolo che vi ritroviate sulle piste alle 8 di sera, a meno che non amiate lo sci in notturna, ma se andate d’estate perdere la cognizione del tempo è piuttosto facile.
Le vie centrali della città vi offrono ristoranti di tutti i tipi, spesso non troppo economici, ma cercando bene riuscirete anche a mangiare senza spendere un capitale. Se però volete provare un’esperienza fuori dal comune, anche se ad un costo un po’ elevato (ma si vive una volta sola…) andate a Falzes, pochi chilometri da Brunico, e cenate al Ristorante Castello Sichelburg. Sì esatto proprio in un castello, non quello delle favole, ma pur sempre un castello. Piatti ricercati legati alla tradizione presentati in modo originale ma di classe. Si paga quello che si mangia e ovviamente qualcosa in più per la location. Se siete in due è perfetto per una cenetta intima. Altrimenti andate anche solo per un buon bicchiere di vino in compagnia.
Dormire a Brunico
Se volete soggiornare in città potrete trovare alcuni alberghi anche in centro, uno tra tutti l’Hotel Corso, un 4 stelle davvero splendido.
Se invece volete assaporare il gusto classico di una baita cercate nei dintorni, da Riscone a Falzes. L’ultima volta, ad esempio, io ho soggiornato a Terento, una quindicina di chilometri da Brunico, alla Pension Aichner. Una vera oasi di pace, la padrona di casa, la signora Plaickner, è una persona gentile e simpatica con la quale è bello scambiare due parole al mattino. Un consiglio se passerete qui la notte… a colazione provate le marmellate fatte in casa dalla titolare, sono il modo migliore per iniziare la giornata.
Se invece avete un camper, come la mia famiglia, potrete sostare nel parcheggio per camper e bus turistici di Brunico, a poche centinaia di metri dal centro (a pagamento) o al Camping Bersaglio poco fuori città. A conduzione familiare è in pratica un pezzo di bosco dove potrete sostare non solo con il vostro camper ma anche con roulotte e tende tra gli altissimi alberi. La famiglia gestisce anche il bar con un piccolo spaccio. Provate il loro miele e la crostata di marmellata che prepara la titolare per colazione, ne vale la pena.
Dintorni… Riscone
Riscone è nota agli amanti degli sport invernali per due motivi: il primo è perché è il punto di partenza per raggiungere Planes de Corones, il secondo è la sua pista da sci di fondo. Ma non solo, Riscone è conosciuta anche tra gli appassionati di calcio perché luogo di ritiro estivo per diverse squadre di serie A che nel tempo di sono susseguite. Si tratta di un piccolissimo centro dove potrete alloggiare sia in inverno che in estate trovando pace e relax. Giuto per restare coerente con la mia volontà di non fare troppa pubblicità (;.P) vi segnalo il panificio Graziadei, i loro prodotti sono davvero ottimi. Per pranzi e cene vi consiglio i ristoranti Rischon (specie per la sera) e Dolasilla. Per dormire avete la possibilità di scegliere tra i grandi hotel di categoria e prezzi elevati o alcune piccole pensioni, ma anche qui i prezzi non sono troppo economici specie in alcuni periodi dell’anno, dovrete prenotare per tempo per usufruire delle offerte.
P.S. Perdonatemi se vi ho segnalato più di un esercizio commerciale o di hotel o ristorante, ma Brunico per me è “casa” e farei la stessa cosa se mi chiedeste consigli sulla mia città.
Un Abbraccio,
Toscani Viaggiatori
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